Nuovi aumenti in autostrada
Sat ritocca le tariffe dell’11,32%: il pedaggio tra Rosignano e Palazzi sale a 90 centesimi
In un anno +14,5%, il presidente Santucci sul piede di guerra: «È un rincaro inaccettabile»
CNA Livorno esprime forte preoccupazione per il nuovo aumento delle tariffe autostradali applicato da Sat sulla tratta Rosignano–Palazzi, salito a 90 centesimi con un rincaro dell’11,32% solo negli ultimi mesi e del 14,5% in un anno. Un incremento considerato «inaccettabile» dall’associazione, che denuncia i gravi effetti economici sui trasportatori, sulle imprese locali e sui pendolari costretti a percorrere quotidianamente l’Autostrada Tirrenica. CNA Livorno ribadisce la necessità di interventi immediati per garantire una mobilità sicura ed economicamente sostenibile.
È scattato un nuovo aumento delle tariffe della Sat, la Società Autostrada Tirrenica, a cui è stata affidata la costruzione (mai completata) e la gestione della Livorno-Civitavecchia. Si tratta del secondo aumento avvenuto nel 2025, per un totale del +14,5%, dopo un primo ricalcolo del pedaggio entrato in vigore a febbraio.
Questa volta il rincaro delle tratte, comprese tra Collesalvetti, Rosignano e San Pietro in Palazzi (più quella di Civitavecchia-Tarquinia), è stato dell’11,32%.
Una percentuale che si è tradotta sull’effettiva spesa tra Rosignano e Palazzi a 90 centesimi, con un aumento di dieci centesimi in un anno. Il balzello per la tratta più breve è di quasi un euro.
Il pedaggio più consistente è quello tra Collesalvetti e Rosignano, con un prezzo per la classe A di 7,10 euro.
Un salasso che colpisce i pendolari che dal territorio di Castagneto debbono raggiungere Rosignano o Livorno e che cercano di evitare di percorrere l’autostrada.
Il tratto tra Collesalvetti e la “barriera” di San Pietro in Palazzi arriva quasi record di 18 euro per la classe di mezzi più alta, quella dei tir. Poco meno i camion che escono a Rosignano: per loro la spesa è di 16,40 euro.
Gli aumenti non si fermano mai e così si sta accentuando la lamentela già cronica dei sindaci dei Comuni di Rosignano e Cecina, che protestano per i trasportatori costretti a subire il nuovo salasso e che, da tempo, lottano perché almeno sia tolto il pagamento del pedaggio nel tratto di quello che era nato come il primo lotto dell’autostrada Tirrenica e che va a colpire principalmente gli addetti al trasporto e i pendolari delle zone confinanti ai Comuni di Rosignano e Cecina (esclusi dalla convenzione che rende gratuito il tratto per i residenti).
«La sicurezza stradale sta a cuore a tutti – tuona Carlo Santucci, presidente provinciale di Cna Fita Livorno – e chi lavora con gli spostamenti e con i viaggi ogni giorno deve avere strade sicure e percorribili, ma anche economicamente accessibili. In questo caso stiamo parlando di aumenti dell’11,32% nell’arco di pochi mesi che hanno fatto lievitare in un anno del 14,5%.»
«Danni – aggiunge Santucci – danni che si scaricano soprattutto sulle imprese che hanno necessità di spostarsi tra il porto di Piombino e la rete viaria nazionale e che hanno un rincaro inaccettabile».
Lo stesso discorso vale anche per i residenti della zona costretti a pagare per pochi chilometri percorsi sulla Statale 206 e per chi imbocca il casello di Rosignano Marittimo per chi percorrere la variante Aurelia di cui pochissimi chilometri sono stati trasformati in autostrada.
A differenza della cittadinanza locale che è esentata dal pedaggio, le imprese si trovano con questa morsa transitando dal casello sotto casa: 90 centesimi per un anno fa e adesso salito da 0,90 euro a 1 euro e dai 2,10 euro a 2,40 euro.
Non è accettabile dato che non sono stati compiuti adeguati miglioramenti nell’opera infrastrutturale. La sicurezza stradale e la viabilità sicura devono essere una priorità assoluta e non possono essere trascurate, soprattutto quando si richiedono questi rincari».