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No di CNA alle nuove restrizioni sui bonus edilizia

“Basta girare per le strade di Livorno, Cecina, Piombino, Portoferraio e più in generale in tutti i comuni della nostra provincia, per vedere cosa i bonus edilizi ed energetici hanno smosso in termini di lavoro e di riqualificazione, un percorso virtuoso che rischia adesso un brusco calo”. CNA lancia l’allarme sulle negative conseguenze che stanno già causando le nuove restrizioni sui bonus edilizi contenute nel Decreto Sostegni Ter all’art. 28 ed esprime “profonda delusione per l’indisponibilità del Governo a trovare soluzioni diverse per contrastare le frodi, utilizzando tutti gli strumenti per individuare e perseguire i responsabili”: è quanto afferma il presidente provinciale di CNA Costruzioni Gianluca Botta all’indomani della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle nuove norme.

“Le nuove pesanti restrizioni all’utilizzo dei bonus edilizi – spiega Botta – stanno provocando il disimpegno degli intermediari nell’acquisto dei crediti di imposta. Una situazione improvvisa e grave, destinata ad imprimere una drastica frenata alla realizzazione dei lavori di riqualificazione e efficientamento energetico degli immobili, penalizzando cittadini e imprese onesti e rallentando la crescita economica e il positivo utilizzo delle risorse del PNRR.”.

“CNA – aggiunge la coordinatrice del settore Ilaria Niccolini – ha chiesto al Parlamento di superare, in sede di conversione, le restrizioni così da assicurare continuità e certezza al meccanismo della cessione e garantire la necessaria stabilità al funzionamento dei bonus. La limitazione alla cessione del credito ridurrà sensibilmente la disponibilità degli intermediari ad acquisire crediti oltre la propria capacità di portarli in compensazione, cui si sommeranno ripercussioni sul versante dei costi delle operazioni. Situazione, quest’ultima, tale da determinare un inevitabile disincentivo all’utilizzo della cessione dei crediti, tenuto conto che cittadini e imprese non avrebbero più elementi di certezza circa il perfezionamento della procedura, con conseguente raffreddamento degli investimenti”. “Ulteriore risvolto negativo – conclude il presidente Botta – sarà un inevitabile meccanismo selettivo applicato dagli intermediari a scapito dei soggetti di minori dimensioni che, come nel caso di artigiani e piccole imprese, hanno una ridotta forza contrattuale. Con ciò, alterando di fatto la concorrenza tra gli operatori assicurata, invece, dall’attuale impianto”.

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